domenica 1 febbraio 2015

Cafè Littéraire col piatto che scotta

Attraverso le fotografie che scatta ella riesce a scorgere particolari che non si notano nella realtà
 (Isabel Allende)

I'm Feline good su Pinterest

Tra le altre cose, ciò che più d'ogni altra riesce ad intrappolare la mente è uno sguardo.
Non solo uno sguardo il senso stretto, ma quell'occhio curioso che capisce e carpisce chi ha di fronte e restituisce quel che serve affinché l'altro s'innamori.
La donna e i suoi occhi. Un gatto e il suo fascino.
Li si può affiancare per quanto belli; li si può interscambiare per quanto veri.
Così un gatto e i suoi occhi, una donna e il suo fascino...
...e ancora... una donna e il suo gatto, i suoi occhi e il suo fascino.
Una realtà talmente collaudata che risulterebbe perfino banale soffermarcisi. Eppure di questa realtà non ne ho ancora abbastanza. Sento che come all'orizzonte il mare e il cielo si uniscono e diventano l'uno il prolungamento dell'altro, così vorrei perdermi nella profondità del primo e nell'immensità del secondo. Gli occhi di un gatto, il fascino di una donna.
Clic.
E fermare il tempo e godere di quel momento.
Clic.
Se la donna è anche una ladra di momenti, pittrice di verità e restauratrice di ricordi sbiaditi, allora in quegli scatti è cullato un segreto chiaro solo a chi sa guardare. Lei però è generosa e lo dona a tutti.
I limiti si sciolgono e si amalgamano agli attimi, completandoli... come su una tela in cui il bianco lascia spazio ai colori senza mai imporsi, ma divenendo parte del capolavoro.
Di smeraldo gli occhi di lei. Limpidi e luminosi, quasi di cristallo. Portano con sé di volta in volta una nuova storia. Storia che regala con candore... come fosse l'ultima: la pià bella.

Questo Cafè Littéraire è nato quasi un anno fa e in corso d'opera è cresciuto, si è evoluto ed ha preso una forma peculiare. Oggi è più maturo di ieri e conto che con il tempo possa divenire ancor più interessante o saporito. Come un buon vino, insomma!
Tempo Maestro saprà come rendere la strada impervia, ma ricca di soddisfacenti conquiste.
Aprire la mia porta a Francesca, lasciare che si accomodi sul divano e vederla giocare con le mie gatte è una di queste! Sulla sua tela ha saputo disegnare sogni e realtà, affacinandomi ogni volta per quanta profondità, quanto di sé ci aggiungesse. Quel pizzico di "tutto" che ci sta bene e chiude la settimana con un bel sorriso e qualcosa su cui riflettere.
Ma La gatta col piatto che scotta non è solo questo. E' anche arte. E' fotografia: quella che non nasconde segreti, ma che li scova e ce li porge.
Ho scelto Isabel Allende da abbinare a Francesca. Lascerò che sia questa autrice a spiegare di questa passione, meglio di quanto io non sappia fare. Voi trattenetevi giusto il tempo della lettura... ci son dei gatti che vi aspettano anche da lei, non bisogna farli attendere!


“Un oggetto o un corpo dall’aspetto comune, se osservati con vera attenzione, si trasformano in qualcosa di sacro. La macchina fotografica può rivelare i segreti che l’occhio nudo o la mente non colgono, sparisce tutto tranne quello che viene messo a fuoco con l’obiettivo. La fotografia è un esercizio di osservazione e il risultato è sempre un colpo di fortuna. […] La macchina fotografica è uno strumento semplice, anche il più stupido può usarla, la sfida consiste nel creare attraverso di essa quella combinazione tra verità e bellezza chiamata arte. E’ una ricerca soprattutto spirituale. Cerco verità e bellezza nella trasparenza di una foglia d’autunno, nella forma perfetta di una chiocciola sulla spiaggia, nella curva di una schiena femminile, nella consistenza di un vecchio tronco d’albero e anche in altre sfuggenti forme della realtà. Alcune volte, mentre lavoro su un'immagine nella mia camera oscura, fa la sua comparsa l’anima di una persona, l’emozione di un evento e l’essenza vitale di un oggetto, e allora il cuore mi trabocca di felicità e libero il pianto, non riesco a farne a meno”.

“Tutto ciò che esiste intesse una relazione, è parte di un rigoroso disegno; quel che a prima vista può sembrare un viluppo di casualità, alla minuziosa analisi della macchina fotografica rivela gradualmente le sue perfette simmetrie. Niente è casuale, niente è banale. [...] L’essenziale è spesso invisibile; è solo il cuore, e non l’occhio, a poterlo cogliere, ma la macchina fotografica a volte sfiora tracce di quella sostanza.”

Da Ritratto in seppia, pagg. 92 e 212, di Isabel Allende