lunedì 19 febbraio 2018

[Intervista] Surya_Asu

Non trovi che questa stanza sia una vera e propria ispirazione?
Sono felice di averti qui tutta per me, oggi. E sono curiosa di sondare gli aspetti più autentici della tua mente.

Ciao, sono felicissima di essere qui, la vista sul giardino è fantastica. Possiamo metterci fuori e chiacchierare all'aperto? Ho portato bibitegassate e patatine. 

Fantastico, sapevo non mi avresti delusa, e non per bibite e patatine! :)
Siamo pronti? Allora vado con le domande!

1) La Bohemian Room è una tra le stanze più "originali". Quella in cui è possibile esprimere se stessi a tutto tondo, e contemporaneamente domandarsi come fare per imparare qualcosa di nuovo. Come migliorare. Ebbene, riesci a spiegare il legame nato con questo luogo? Cosa ti ha spinta a sceglierlo? Perché?

Faccio un preambolo sulla libertà di espressione: chi più e chi meno, tendiamo a essere vincolati dall'ascoltatore nella scelta di ciò che diciamo. Anche quando siamo sinceri, spesso ci scopriamo a dire solo una piccola parte di ciò che pensiamo. Per uscire dall'astrattismo ti faccio qualche esempio: puoi dire, a chi ti invita a una cresima, che l'idea di assistere a un rito religioso ti causa delirium tremens? Puoi dire, a chi sostiene che le spese folli di certi ricconi siano insulti alla povertà, che forse anche il nostro stile vita non è molto rispettoso dei meno fortunati? Puoi dire a chiunque che, quando mangi carne, ti senti tremendamente in colpa per esserti cibato di una creatura innocente? Certo lo puoi fare. Ma, a meno che non sei tanto fortunata da beccare la persona che la vede come te, pochi ti chiederanno "Perché lo pensi?". Hai molte più probabilità di scatenare ilarità superba o, peggio, ira funesta. Vorrei che fosse possibile avere un confronto civile sempre, anche su temi delicati o controversi, ma difficilmente trovo tanta apertura. Cose come il conformismo, l'assenza di curiosità e il pensare tramite ciò che si è sentito dire, senza analizzarlo con la propria testa, mi danno un gran senso di desolazione. La Bohemian Room mi ha offerto la possibilità di uscire, per un po', da questa condizione.

2) Parliamo di realtà e interpretazione della stessa. Credi che uno scrittore debba necessariamente apprendere dall'esterno per poter comunicare uno stato d'animo? La realtà interiore di un autore può avere interpretazioni differenti a seconda del lettore o credi che l'interpretazione sbagliata sia una mancanza nei suoi riguardi?

Secondo me uno scrittore deve assolutamente essere un buon osservatore. Più si conosce ciò di cui si parla, più si è efficaci. In riferimento agli stati d'animo, trovo che una marcia in più venga dall'empatia. Se uno scrittore riesce a portare dentro di sé le emozioni che osserva, allora sarà semplificato nel compito di analizzarle, elaborarle e trasmetterle a chi legge. Ogni lettore poi può interpretare in maniera differente. Ci sono tanti fattori individuali che influiscono sul modo in cui si recepisce qualcosa: la personalità, il mood del momento, valori, credenze...
L'abilità dell'autore credo stia nel dare intensità, piuttosto che una chiave di lettura. Per me, quanti più significati vengono attribuiti a un opera, tanto più l'autore ha lasciato un segno. 

3) Cosa sai fare meglio di chiunque altro?

Sono bravissima a trasformare le catastrofi in occasioni di crescita e a trovare qualcosa di cui ridere nei momenti più improbabili. Sono anche imbattibile nel fare figuracce, te ne dico qualcuna: una volta, per esempio, mi sono schiantata contro una vetrina. Era così pulita che mi sembrava fosse una porta aperta; le facce delle commesse del negozio sono state impagabili. Ricorrente il tentare di aprire l'auto di qualcun altro scambiandola per la mia (quando accade spunta sempre il proprietario). Al supermercato mi capita spesso di soffiare il carrello della spesa al malcapitato di turno. La mia specialità però è inciampare, perché già che ci sono mi piace rendere teatrale la scena: urlo e mi aggrappo a chiunque o qualunque cosa mi capiti a tiro.

4) Potessi incontrare uno dei personaggi della tua opera, chi sarebbe? Faresti o diresti qualcosa che possa condizionarne il futuro?

Non ho alcun dubbio: incontrerei Frank! È un personaggio secondario che compare a storia inoltrata, un uomo che ha preferito l'isolamento all'ipocrisia del suo tempo. È un tipo completamente fuori di testa, un pessimo esempio per alcuni versi. Però amo la sua leggerezza, lui è quello che smorza i toni drammatici della narrazione, che fa o dice continuamente qualcosa di stupido. Trascorrerei ore insieme a lui a disquisire di sciocchezze, a far fluire tutto quello che mi passa per la mente, senza la necessità di sforzarmi per dare sempre un senso compiuto a ciò che dico. Lo inviterei a conservare in vita i suoi pochi neuroni, e a cercare qualcosa di più appagante dello 'sballo' (sì, è fuori di testa perché è un consumatore di stupefacenti): ce ne sono tantissimi di modi straordinari per uscire dalla noia e riempire la vita.

5) Credi di essere preparata per la scrittura? Di avere talento in quest'arte? Sai dimostrarlo?

No, non sono pronta purtroppo, ho ancora moltissimo da imparare. Però penso di aver fatto passi da gigante da quando ho iniziato a scribacchiare e mi sto impegnando per fare ancora qualche altro passetto. Di certo ho un modo peculiare di osservare e interpretare la realtà quindi, forse, potrei dire qualcosa di nuovo. Chissà... La dimostrazione di ciò che ho detto credo sia nella storia che hai recensito per l'incontro e in alcuni racconti che ho pubblicato in una raccolta sempre qui su Wattpad; due di essi li ho scritti molto tempo fa e mi è stato fatto notare che si vede la differenza... 

6) Se un tuo lettore ti definisse "maestra", ne saresti maggiormente lusingata o inorridita? Senti di poter diventare per qualcuno mentore, guida, figura di riferimento in ambito letterario?

Per prima cosa cercherei di capire se quel lettore è serio oppure scherza. Se scoprissi che è convinto, cercherei di capire cosa lo ha portato a chiamarmi così e quali sono gli elementi di merito che ha trovato nelle mie storie. Diventare un mentore in ambito letterario? Le probabilità sono le stesse che ho di pilotare uno shuttle. :) La mia ambizione più estrema è quella di divertire, o far spalancare la bocca per lo stupore, a qualche decina di migliaia di lettori che acquistino i miei libri in uno Store. Ho volato altissimo lo stesso, vero?

7) Ti ispiri a un autore in particolare? Perché?

Ogni volta che mi trovo davanti a una qualità eccelsa, cerco di tenerla bene a mente. Per esempio, trovo mirabolanti le caratterizzazioni dei personaggi di Irvine Welsh: ognuno parla e si muove in un modo assolutamente peculiare. Dopo averli conosciuti un po', si può prendere un dialogo a caso e riconoscere chi è che sta parlando senza leggerne il nome. Poi mi viene in mente Palahniuk, che per me rappresenta la massima forza espressiva: la follia lucida. Ammiro anche Elena Ferrante, così diversa dai primi due che ho citato, ma che riesce a farti divorare con gusto pagine e pagine in cui non accade niente di particolarmente eccitante. Potrei elencare altri autori e rispettivi meriti... Il punto è che, evitando di scadere nell'emulazione, trovo ispirazione in tutti quelli che abbiano qualcosa di speciale.

8) Non fossi stata portata per la scrittura, avresti scelto una diversa forma d'arte per esprimere te stessa oppure con fatica avresti tenuto tutto dentro?

Di sicuro mi sarei buttata in qualche altra cosa. La scrittura trovo che sia la forma d'arte che più si addice alla mia personalità, perfetta per liberare il mio oppresso mondo interiore, ma imparerei volentieri a suonare uno strumento musicale. Magari la chitarra elettrica, o il djembe. Sai che a tempo perso mi diverto a realizzare animaletti buffi con l'uncinetto?

9) Puoi rallentare il tempo. Per una sola volta nella vita e solo per un'ora: ogni minuto equivarrà a un'ora normale. Qual è il momento perfetto di cui godresti così tanto a fondo?

Descrivo la scena: io, il mio compagno, qualche cane e tanti gatti, nel giardino immenso e rigoglioso di una casetta ( può essere anche piccolina la casa, quello che mi interessa è il giardino). Sole alto, temperatura calda. Qualcosa di fresco da bere, qualcosa da leggere, una piscina e un sottofondo di bonghi che suonano ritmi tribali. Dove sono i bonghi? Nel giardino dei vicini!

10) Ultima domanda. Dimmi qualcosa che riguarda il lato di te più profondo, inalscoltato, istintivo, sincero di cui nessuno sa nulla. Una cosa che non hai mai detto e che riguarda l'approccio che hai con i tuoi scritti.

Ho una storia che mi frulla nella testa da molto tempo, è forte, cattivissima, probabilmente originale (non ne ho lette di simili), ma non ho il coraggio di scriverla: se avesse la buona sorte di essere pubblicata, la leggerebbero anche i miei genitori e non vorrei che lo facessero.

Che dirti, Surya_Asu, grazie infinite per avermi dedicato il tuo tempo. Mi sono divertita a leggerti e ho conosciuto una bellissima donna!

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